La vita, la morte e tutte le varianti intermedie scorrono come al solito nella estremamente normale Casa Addams. Gomez, innamoratissimo di Morticia, prende lezioni di fioretto da Lurch, mentre Mercoledì passa il tempo cacciando con la balestra a Central Park e torturando il suo amabile fratello Pugsley. Fester sembra essersi innamorato, mentre la nonna è impegnata a rifornire la sua riserva di pozioni. Ma la loro routine sta per essere stravolta dall’arrivo a cena del fidanzato di Mercoledì, Lucas, e della sua famiglia, i Beineke. I problemi sono assicurati, anche perché i Beineke arrivano da Dallas: una tentennante cittadina famosa solo per JR, Chuck Norris e il barbecue…
Uno spettacolo assolutamente esilarante, che non si ferma mai, totalmente immerso nel folle e grottesco delirio di Casa Addams. Come se i personaggi della Famiglia non fossero già abbastanza assurdi, la loro epopea è contornata da un caravanserraglio di avi di ogni epoca che definire stravaganti è poco. Gli Addams vivono in un loro mondo che, seppur completamente rovesciato, è assolutamente coerente nella sua follia.
Proprio per questo l’incontro con la “normalità” rappresentata da Lucas, dai colori vivaci di sua madre e dall’evidente impaccio (quando non autentico terrore) del padre, scatena una serie di eventi incontrollabili. Il risultato di questa alchimia, però, sarà altrettanto imprevedibile: dietro le evidenti stramberie degli Addams, infatti, si celano sentimenti identici a quelli delle persone “normali”. Amore, fiducia, gelosia, gioia e tristezza infatti sono sempre le stesse: ed allora, chissà, anche chi (come noi) crede di vivere nel “vero mondo” forse non è poi così “normale”…